Procida

Ci sono luoghi che bisogna “respirare” per poterli apprezzare nella loro essenza e Procida è uno di questi…

Procida è tutta all’arrivo che si fa da Marina Grande, venendo da Napoli o da Pozzuoli e che lascia senza fiato… un allineamento di case alte, di tutti i colori, strette come una barricata con tante arcate chiuse a mezzo, come strizzassero un occhio. E sopra un verde intenso prepotente, quasi selvaggio, tanta è la forza dei tralci: viti e limoni. Questa prima immagine di Procida si estende a tutta l’isola che è piccola ma tutta diramata di tentacoli, come i polpi che ancora abbondano nei suoi mari… Vi posso assicurare che Procida è tutta qui, e nell’interno fino all’altro capo del paese la Chiaiolella, ripete lo stesso spettacolo. E’ impossibile stancarsene…” (Cesare Brandi.)

Procida, paesaggio struggente, con i suoi giardini nascosti, le sue spiagge naif e i suoi scorci mozzafiato, celebrata da Alphonse de Lamartine in “Graziella”, evocata da Elsa Morante nel “L’isola di Arturo” e scelta quale magico scenario di set cinematografici.

E’ la più piccola delle isole del golfo di Napoli appena 3,75 kmq di natura vulcanica dall’orografia irregolare con un unico rilievo di circa 91 metri sul livello del mare: il borgo di Terra Murata. Polo culturale dell’isola, scrigno di tesori dove la storia si mescola alla leggenda e regnano sovrani la millenaria Abbazia di San Michele Arcangelo, il cinquecentesco Palazzo D’Avalos, l’ antico Carcere Borbonico e l’ex Conservatorio delle orfane, oggi Palazzo della cultura, adibito ad area museale e sede di prestigiose università.